Quanta strada ancora da fare…

Leggo questa notizia ANSA: Scaduto 41 bis per boss ergastolani, e il mio spirito di informatico si ribella, naturalmente subito dopo quello di cittadino.  Il problema è che la scadenza sembra essere stata notata dopo che era passata, e non quando ci sarebbe stato il tempo per agire preventivamente. Il mio spirito di informatico si ribella perché questi sono i classici “problemi banali” del tecnologo: basterebbe attivare un allarme associato al campo “data di scadenza” del provvedimento che, quando scatta, porta il provvedimento all’attenzione del ruolo competente. No, non sono impazzito e non vivo fuori dal mondo 😉 Come dicevo, è il mio spirito di informatico che mi fa vedere come semplice questo problema. Subito dopo prevale la “ragionevolezza”: di semplice non c’è niente, nelle aziende e soprattutto nella PA. E in effetti, appena ci penso un attimo mi vengono in mente i molti problemi che possono sorgere, e soprattutto vedo il mare di foglietti, faldoni, lettere e marche da bollo. Vedo il mare di corrispondenza cartacea che ancora gira e che, anziché diminuire, continua ad aumentare, perché contnuiamo a produrne di nuova. Poi mi vengono in mente i tanti database proprietari, applicazioni dai formati strani e protocolli incomprensibili, che si continuano a diffondere grazie anche al fatto che è più facile costruire (e pagare) una soluzione completamente personalizzata piuttosto che cambiare qualche regolamento o addirittura qualche abitudine…

E non che noi informatici siamo immuni dal problema: anche noi siamo pieni di problemi che hanno una soluzione banale e che non applichiamo: quanti sono gli informatici che tuttora si perdono i dati perché si guasta un disco?

Quando penso a queste cose, mi viene da pensare sempre che se anche ci fermassimo completamente, e non producessimo più un solo strumento nuovo o innovativo,  avremmo di che lavorare con quello che abbiamo per molti e molti anni prima di averne  esaurito le potenzialità. Certo, l’innovazione serve, ma soprattutto c’è da lavorare, e tanto. Ogni tanto mi viene il dubbio che la continua disponibilità di soluzioni “più nuove” e migliori sia un danno, perché ci fa perdere l’attenzione al fatto che il primo problema è rendere “tutta” l’informazione accessibile e trattabile, in formati aperti.

This entry was posted in ict. Bookmark the permalink.