NSA backdoor in Windows?

21/09/99

L'argomento del giorno non poteva che essere questo, anche se con un po' di ritardo. Ha fatto scalpore la scoperta che la seconda chiave di WindowsNT per la firma di Crypto Service Providers (CSP) si chiami _NSAKEY. L'articolo originale è su www.cryptonym.com mentre la risposta ufficiale di Microsoft è su www.microsoft.com.

La novità non è che ci sia una seconda chiave, nè che possa essere usata senza che l'utente noti niente di diverso rispetto alla prima, l'unica novità è la scoperta del nome della variabile. Microsoft nel suo articolo ammette che il nome è legato alla National Security Agency, anche se per altri motivi. Alcuni dei commenti piú interessanti sono raccolti nell'ultimo numero di CryptoGram, particolarmente i commenti di Gene Spafford e il suo confronto con la telefonia cellulare. Alcune delle possibili giustificazioni per la presenza di una chiave legata all'NSA sono comunque smentite da Microsoft stessa. Non so se qualcuno sperasse che Microsoft o l'NSA ammettessero l'esistenza di una backdoor, ma ovviamente non è andata cosí, e quindi rimaniamo nel campo delle opinioni.
Da tutto questo esce comunque un fatto positivo: che è possibile aggirare completamente la necessità di una firma di Microsoft sui CSP, che ha l'unico scopo di impedire l'uso di crittografia forte fuori dagli USA: basta sostituire la seconda chiave con una di cui si ha il controllo. Buone notizie quindi alla fine, e una nota: l'ultima affermazione di Microsoft nella sua risposta alla domanda "Does this have any effect on CryptoAPIs compliance with US export law?" è palesemente errata, dato che sostituire la chiave è banale. Ben altro sforzo è stato necessario per esportare PGP o, a suo tempo, Kerberos... ma impedire di esportare Windows o eliminare completamente le CryptoAPI in una versione da esportazione probabilmente sarebbe stato difficile anche per l'NSA.