Nascondere i dati alla frontiera, ancora

Due notizie si ricollegano alla questione dell’esame dei portatili alla frontiera. La prima, non potevo non metterla, riguarda l’ex dirottatore afgano assunto a Heatrow come addetto alle pulizie…

La seconda è più interessante, riguarda un top manager di un’azienda del Regno Unito, la BAE Systems plc, azienda le cui pratiche sarebbero piuttosto discusse e certamente non piacciono agli USA. A quanto pare gli USA avrebbero richiesto più volte informazioni al Regno Unito sulle indagini effettuate sull’azienda da un’agenzia locale, e non le avrebbero ottenute. In occasione di un viaggio negli USA del chief executive dell’azienda, alla frontiera i suoi documenti e il suo “materiale elettronico” (portatile e cellulare, suppongo) sarebbero stati “esaminati” (le virgolette sono dell’articolo).

Dalle due notizie si può vedere che forse l’esame dei portatili non sarebbe una priorità parlando di sicurezza 😉 ma in compenso, e questo è molto più importante, si vede anche che una volta che un’attività è stata permessa con la motivazione dell’antiterrorismo, poi è facile che venga usata anche per altro.

… sto parlando troppo di aeroporti e terrorismo, fa un po’ Bruce Schneier 😉

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